Continuano le nostre interviste in attesa della Conferenza di Settembre a Venezia.
Questa volta abbiamo fatto una bellissima chiacchierata con Mario Pansera che gestisce con altri ricercatori un bel progetto multidisciplinare che studia l'innovazione nel suo potenziale di cambiamento al di là della crescita infinita, o in altre parole un 'innovazione che realizzi in una fase post-crescita non legata al dogma del profitto. Per maggiori informazioni sul progetto e i suoi protagonisti potete navigare il seguente portale https://postgrowth-lab.webs.uvigo.es/ che spiega gli ambiti di indagine avviati da questo gruppo di ricercatori nell'ambito delle attività dell'Università di Vigo e del European Research Council
Pansera ci spiega che sia nell'ambito pubblico che in quello dell'impresa privata ci sono strade che portano all'impiego di tecnologie e modelli di produzione che possono risultare innovativi sia per impiego delle risorse sia per l'impatto ambientale ed etico dal punto di vista dei diritti umani. Questo è tutto da indagare e lo si può fare su tre livelli: singola organizzazione, rete di imprese e istituzioni e dal punto di vista dell'approccio scientifico all'innovazione.
Per quanto riguarda la singola organizzazione si possono avviare una serie di comportamenti virtuosi dal punto di vista dei processi produttivi e delle condizioni facilitanti il cambiamento preservando il consumo delle risorse e migliorando le condizioni di lavoro dal punto di vista umano e ambientale. Su questo alcuni casi studio potranno facilitare la costruzione di un modello sempre più necessario alla riformulazione delle organizzazioni e imprese contemporanee.
Grande attenzione viene riferita alla rete di organizzazioni di imprese e istituzioni pubbliche che possono interagire in un'ottica di innovazione e collaborazione al cambiamento in un complesso contesto che deve considerare molte variabili in termini di obiettivi e risultati. Su questo tema si analizzano le condizioni e gli interessi comuni partendo dall'assunto che un'economia circolare è di per se un concetto falso o quanto meno rivedibile alla luce degli ultimi studi. Interessante questa posizione che cercheremo sicuramente di sviluppare a Venezia durante con il confronto a valle delle relazioni del convegno.
Ultimo aspetto da considerare è l'approccio della Scienza nella ricerca di soluzioni e obiettivi da perseguire che, partendo dalla Rivoluzione industriale e dal Capitalismo, è sempre stata orientata sulla base dei profitti raggiungibili e non sul reale miglioramento della condizione umana e della natura in termini di diritti e tutela.
Da queste prime analisi risultano necessari nuovi schemi organizzativi più orientati alla cooperazione non legata al profitto e all'analisi della domanda di consumo; la supply chain è uno degli ambiti più interessanti da analizzare da questo punto di vista perché pone cambiamenti radicali per più organizzazioni e obbliga a un ripensamento dei processi e degli impatti della produzione.
Gli scenari da sperimentare allora sono tanti questo tipo di ricerca sembra essere ancora in una fase embrionale ma già sta dando chiavi di lettura interessanti e volte davvero al cambiamento di paradigma, cosa che più conta in questa fase storica. La post-crescita è ora e nuovi modelli risultano sempre più urgenti. Nella speranza che la Comunità Europea, nello sviluppo di politiche sociali e produttive, prenda in seria considerazione i risultati scientifici di questi progetti aspettiamo di poterne discutere a breve con Pansera e gli altri studiosi che si occupano di questi temi.
Allora le domande si moltiplicano e il percorso di cambiamento non è semplice, ma appare sempre più chiaro come a tutti livelli possiamo operare e quali scenari analizzare; e se la Comunità Europea sta prendendo sempre più in seria considerazione questi temi c'è da ben sperare e rimboccarsi le maniche.